giovedì 26 dicembre 2019

La visita reumatologica, il morto e la tubercolosi

Poco prima di partire:
-Sei pronta?
-Sì, tira fuori il morto dall'armadio.
-No, il morto no.
-E con cosa pensi che debba uscire?
-Con un giubbino?
-Sì, così è la volta che mi devi inumare. Su, il morto è il cappotto più caldo che ho.

Dal reumatologo: (Eternamente ringrazio il mio reumatologo che ti riceve pure il 26 di dicembre)
-Non c'è niente.
-Meno male, così almeno sto tranquilla. Ma le lastre servivano anche per scongiurare la possibilità di avere contratto cose come la tubercolosi?
-Eh, sì, contando che prendete farmaci pericolosi.
-Però avrebbe fatto molto Traviata. 

Saluti, Grazie Infinite e si torna a casa. 
Ecco, la mia maledizione è che gli stati d'animo mi scolpiscono la faccia. La mia faccia, la faccio io, e davvero come diceva Camus: Après un certain âge, tout homme est responsable de son visage. Il mio oggi sta molto meglio. 

martedì 26 novembre 2019

La Piena

Stanotte, "in quella fettaccia di terra grassa che sta tra il Po e la via Emilia, dove galleggiano sogni e fantasmi", è attesa l'onda di piena del Grande Fiume.
Qua se ne veglia l'arrivo con il senso del Sacro che c'è per ogni elemento capace di dare la vita, così come la morte.


lunedì 18 novembre 2019

EuChiaristicamente

Ho sempre trovato un che di surreale nella necessità di spiegarmi agli altri.
Per gran parte di chi ti incontra non vale la pena perdere tempo.
Solo la residua minima percentuale ti ri-conosce istintivamente. E non è detto che questo sia sempre un bene.


♫ Alice : Il Sole nella Pioggia

giovedì 14 marzo 2019

Non ho tempo

Io non ho tempo.
Non posso essere certa di averne quanto ne vorrei.
E' questo che penso quando mi dicono che ne è andata una persona cresciuta nella stessa condizione patologica, cresciuta con noi nella stessa reumatologia pediatrica. Se ne è andata per un'infezione. Cose che capitano a chi ha questi problemi.
Ecco, io non ho tempo.
Mi risponderete che nessuno può essere certo di averne ma insisto a dire che solo alcune persone vivono da equilibriste: una costante, lunga camminata su di un filo teso senza rete di sicurezza.
Ecco, io non ho tempo.
E quindi decido: mozzo, taglio via.
Taglio via le aspettative che gli altri hanno nei miei confronti. Non sono come vorreste che io fossi? Mi dispiace, non ne ho il tempo.

lunedì 11 marzo 2019

AntiUmanistica, parte I

Inno al giudice

I galeotti vogano per il Mar Rosso
spingendo a fatica la galera;
il rugghio copre lo stridio dei ceppi
strillano, Perù la loro patria.

I Peruviani ricordano il Perù
un paradiso, c'erano uccelli, danze
donne e su ghirlande di fiori d'arancio
crescevano al cielo i baobab.

Banane, ananassi! Un mucchio di gioie!
Vino in vasellame conservato...
Ma ecco, chissà perché e da dove
i giudici giunsero in Perù!

E disposero un cerchio di commi
per ingabbiare uccelli e Peruviane.
Gli occhi del giudice sono barattoli di latta
che scintillano in un mondezzaio.

Capitò un pavone blu-ranciato
sotto il suo occhio severo come il digiuno,
e scolorì sull'istante la magnifica
coda di pavone!

In Perù volavano per la prateria
certi uccellini detti colibrì;
il giudice ne prese uno e il pelame e le piume
rase al povero colibrì.

Adesso, nemmeno in una sola valle
vi sono vulcani fumanti.
Il giudice ha scritto su ogni valle:
"Valle per non fumatori".

In Perù persino i miei versi
sono proibiti, su minaccia di torture.
Il giudice ha stabilito che "quelli in vendita
sono bevanda alcolica".

L'Equatore freme al tintinnio dei ceppi.
Il Perù è vuoto di uccelli e di uomini...
Vi abitano soltanto i giudici depressi,
rannicchiati con astio sotto i codici.

Eppure, sapete, fa pena il Peruviano.
Senza ragione gli han dato la galera.
I giudici disturbano gli uccelli e le danze,
e me e voi e il Perù.

Vladimir Majakovskij
1915



Grazie a Chi insegna, a chi arricchisce, a chi apporta e non sottrae nè estorce, nè inquina o versa cadmio nei fiumi altrui. #Chiarezza.

 ♫ Luca Urbani (CCCP): Morire