lunedì 28 aprile 2014

Il Lambrusco Vibrazionale

Un breve estrattino del racconto "Il Lambrusco Vibrazionale", penultimo capitolo de "I Vampiri della Bassa". E stavolta si parla di roba seria. :)

http://delos.digital/9788865306734/i-vampiri-della-bassa

"Pedar aveva fatto in tempo a scambiare quelle due parole lì col Gino quando il mercantino si era voltato verso di lui.
«Lei signore…»
«Dici a me?»
«Esatto! Ci sembra di capire che sia scettico nei confronti dei nostri prodotti!»
«Ah ben, se ti sembra soltanto vuol dire che sei un ottimista!»
«Guardi, abbiamo qua un prodotto perfetto per lei: un adesivo quantico per dentiere!» Il mercantino aveva preso in mano una scatola e l’aveva mostrata a Pedar. «Con questo lei tornerà ad avere i denti di una volta! D’accordo?!!»
Pedar l’aveva guardato storto e tutti i paionari avevano fatto gli occhi come due uova al tegamino, qualcuno si era perfino segnato col segno della croce. Il mercantino non poteva mica sapere che Pedar, i denti ce li aveva ben più pericolosi di quelli del gobbo mannaro che avevano trovato tre mesi prima nel Navarolo(7) lui e la Maga Globalizzata(8) di Torino.
«Seh, con quel bagaglio(9) lì ti parrà di averci in bocca del bostick. Prova te a usare quel canchero(10) lì e pensare che è vero quel che dici tu!»
«Guardi signor… signor…»
«Pedar!», aveva risposto uno dei paionari, senza aspettare che fosse Pedar a rispondere.
«Ecco, guardi signor Pedar che questo adesivo per protesi dentali è stato potenziato dai nostri scienziati al CERN! Lei, che è ignorante come tutte le persone che non credono all’evidenza del Sistema scientifico-vibrazional-eterico non sa nulla dell’alta velocità con cui l’acqua quantica può operare cambiamenti sulla sfera psicofisica e vibrazionale di chiunque e di qualsiasi oggetto! D’accordo?!»
Pedar era stato zitto, ma era già lì che attaccava a infumanarsi(11) in una so-quanta(12) maniera, tanto per restare in termini quantici!
«E st’acqua quantica sarebbe?» aveva domandato Pedar.
«Ottima domanda! L’acqua quantica è acqua informatizzata…»
Il Gino aveva guardato Pedar in ghigna. «Hai sentito?» aveva fatto, «Il signore dice che è acqua computerizzata!»
«No signore, non ce’ntra nulla il computer! La nostra acqua viene caricata di informazioni benefiche mediante l’energia quantico-vibrazionale del suono e della parola! In questo modo l’acqua assorbe informazioni subvibrazionali e diventa così preziosa e da essere definita acqua diamante(13)!»
I paesani si erano guardati tutti in faccia, mica tanto convinti. Il Gino aveva guardato suo fratello: «Io quello lì lo manderei in vacanza a Venezia, via Navarolo, e chiuso in un sacco…»
Il mercantino intanto continuava a gridare.
«E tanto per spiegare a voi gente semplice di campagna quanto può fare l’acqua quantica vibrazionale per voi: pensate alla pericolosità della piena del fiume qua vicino! Una sola boccetta dell’acqua trattata col nostro Sistema Caricamento Subatomico Quantico del dottor Shanti potrebbe non dico fermare l’onda di piena, perché per quello ne servirà qualche autocisterna, ma di sicuro deviarla e far sì che il vostro stupid… ehm… ridente paesello venga risparmiato!»
«Veh scienziato, và che l’acqua non ci ha mica le corna!»
Il mercantino, che era dietro far vedere una boccetta grossa come un unghia al costo extra scontato di 299 euro e 99 centesimi, si era voltato mezzo inverso.
«Ah, ancora lei signor Pedar! Cosa intende dire, prego?»
«Che l’acqua va dove ne ha voglia lei!»
«Intende dirmi che lei non ha mai sentito parlare dell'acqua diamante?»
Pedar si era voltato verso sua moglie.
«Non lo so mica, te Maura?»
La Maura ci aveva dato un’alzata di spalle. «C’era l’acquaio(14) che vendeva l'acqua brillante, ma sta qua deve essere una marca nuova.»
«Bene, signor Pedar, lei è pregato di smetterla di insistere con le sue provocazioni. Noi vi stiamo presentando una panacea universale(15)! D’accordo?!? Lei, signora Maura, la vedo interessata…»
«Dipende», aveva fatto la Maura, «C’è da innaffiarla spesso sta “panacea”?»
Il mercantino adesso attaccava a innervosirsi.
«Guardi che quelle di cui le parlo sono teorie avanzate!»
«E se ti sono avanzate te pensi che siano valide?» aveva fatto Pedar.
«Lei insiste a non credere a quanto le sto spiegando grazie all’evidenza del fatto scientifico. Non pensa quindi di avere un corpo eterico quantico?»
Pedar aveva allargato le braccia.
«Mah, non so, magari da parte di madre!
»"

NOTE:
7) “Navarolo”: uno dei tre canali che partono dal fabbricato della Bonifica.
8) “Maga Globalizzata”: vedi il racconto dal titolo “Il Mistero della Bonifica”.
9) “Bagaglio”: traduzione italianizzata del dialettale “bagài”, che sta ad indicare un oggetto non ben definito dalle funzioni non ben definite.
10) “Canchero”: traduzione italianizzata del dialettale “càncar”, termine non traducibile a livello letterale poiché posside uno spettro di significati piuttosto ampio che va dal vezzeggiativo all’insulto. In questo caso è utilizzato come un dispregiativo.
11) “Infumanarsi”: traduzione italianizzata del dialettale “infumanàs”, che sinifica “diventare scuro”, con allusione alla nebbia (fumàna). Sinonimo di “arrabbiarsi”.
12) “So-quanta”: gioco di parole tra il termine scientifico “quantico”, relativo alla fisica dei quanti e il termine dialettale “soquanti”, che significa “un certo numero” o, in questo caso specifico, “in un certo qual modo”.
13) “Acqua Diamante”: secondo alcune teorie l’acqua potrebbe essere caricata di informazioni benefiche semplicemente parlandole, e in questo modo acquisirebbe poteri terapeutici, taumaturgici e comunque benefici. Non c’è nessuna evidenza scientifica in tal proposito ma è una teoria che ha avuto recentemente un certo seguito popolare.
14) “Acquaio”: traduzione italianizzata del dialettale “acquèr”, che sta per “commerciante, spesso ambulante, di acque minerali, vini, liquori e bevande”
15) “Panacea Universale”: mitologico farmaco in grado di curare ogni male.


Il romanzo è ora disponibile nella nuova edizione Delos Digital.

Leggi l'anteprima dei racconti:

Per saperne di più:
Premio Cittadella 2015
Articolo "Il Sole 24 Ore"
Articolo "Gazzetta della Bassa" 
Recensione a cura di "Mi Trovi tra le Righe"
Copertina di Andrea Gatti

lunedì 14 aprile 2014

L'Invasione dei Lusertoni

Un estrattino da "L'invasione dei lusertoni", terzo capitolo de "I Vampiri della Bassa", che vede l'incontro tra Pedar e una coppia di alieni rettiliani mentalmente devastati atterrati... nella Bassa mantovana! Se vi siete persi l'inizio della storia, lo trovate qua.
Se volete invece leggere altre anteprime, questa è la pagina giusta.
Buon divertimento! :D 

http://delos.digital/9788865306734/i-vampiri-della-bassa

«Signori, come già vi ho detto, veniamo in pace. Siamo due viaggiatori galattici, proveniamo da un pianeta lontano chiamato Nibiru, e siamo atterrati su questo pianeta a causa di un… ehm… guasto.»
La donna aveva guardato storto Pedar, e chissà perché a lui gli pareva di conoscerla quella lì! Attaccava a sospettare che fosse magari la figlia di qualche suo cugino.
«Come dicevo, abbiamo avuto dei problemi con gli scudi deflettori…»
Pedar aveva guardato il Gino. «Cos'è che ci ha?»
«Sei sempre il solito 'gnorante», gli aveva risposto di rimando il Gino, «la signorina qua dice del “flector”, il cerotto per l'artrosi!» Il Gino si era poi voltato verso la donna. «Ci ha male a qualche osso signora? Eh lo so che la cervicale è una brutta bestia a guidare lungo gli argini…»
La donna lo aveva squadrato come se non capisse. Poi si era lasciata andare a una risatina condiscendente, come se ci avesse davanti due che son venuti giù con la piena dell'Oglio.
«No, signore sto benissimo. Mi spiegherò meglio: non abbiamo guidato lungo nessun argine. Siamo arrivati mediante un ponte spazio-temporale…»
«Cos'è che c'è? Un temporale sul ponte?» aveva fatto il Gino verso Pedar.
«Ma dove, il ponte di Torre d'Oglio?»
«Non è mica possibile: siamo in novembre, è bella che finita la stagione dei temporali!»
Pedar e il Gino erano dietro guardare la donna che sembrava stesse covando qualcosa di mica tanto bello: era diventata tutta rossa come la motozappa del Gino, aveva scosso la testa un paio di volte e si era presa alcune gocce da una boccetta che aveva tutta l'aria di essere una medicina.
«Scusate» aveva fatto il tacchino sulla scaletta del pollaio, «La Signora Comandante è un po' tesa…»
«Ci avrà mica il sistema nervoso(1)?» aveva chiesto Pedar preoccupato.
«E' ovvio che io ne sia provvista, razza di troglodit... Altrimenti non potremmo interagire con voi! Sono questioni basilari di anatomia!» La donna aveva interrotto il collega.
«Ah, ho capito. Ci ha bisogno di un dottore per caso?» aveva fatto Pedar, «guardi che oggi è a San Matteo!»
«Lei non ha capito! Noi siamo alieni!» si era messa a sbraitare la donna.
«Alieni? E cosa sarebbero sti alieni? Te lo sai Gino?»
Il Gino ci aveva dato una scrollata di spalle.
«Ma io no.»
«Va bene: extraterrestri, avete capito ora?», aveva spiegato la donna che iniziava ad alterarsi sul serio.
«Estraterestre? Aah, ho capito!»
«Era ora!!!!!»
«… voleva dire “extracomunitario”, vero?»
A quel punto la donna sembrava pronta per una crisi respiratoria: aveva un evidente tic a un occhio e sembrava davvero fuori di sé, era riuscita tuttavia a controllarsi in un ultimo sforzo titanico.
«In via approssimativa.»
«Ma per me, basta che abbiano il permesso di soggiorno e che siano in regola, che li prendo anche a lavorare nei campi.»
«No, non avete capito... in via approssimativa, ho detto!!!»
«No signora, guardi che si sbaglia: a Sabbioni sta “Via Approssimativa” non c'è. Secondo me si è sbagliata con via Buozzi, o forse è un altro paese che dice lei. Te cosa dici Gino?»
«Che magari è Casaletto, chi lo sa.»
«In-via-approssimativa!!!», la donna si era messa a urlare. «Si chiamano metafore accidenti! E' la vostra lingua!!! Ma siete terrestri o cosa?!? Dovremmo interagire con voi usando solo termini a senso univoco, per non rischiare di essere fraintesi?!?»
Pedar aveva guardato la donna, bello tranquillo.
«Signora, prima di tutto noi siamo "mantovani" e "terrestre" lei ce lo va a dire a sua zia, che qua nessuno viene dal sud, nèh!? Poi si scaldi mica tanto che non è il caso, nèh?
Qua a Sabbioni di sensi unici non ce n'è mica: le strade sono tutte a doppia circolazione!»

(1) Se vi trovaste a passare per caso nella "Bassa" mantovana, e qualcuno vi parla di "sistema nervoso"... allude a "esaurimento nervoso", "psicosi", "nevrosi". Il Laplance-Pontalis ha tutto un significato diverso, laggiù! :D 

Il romanzo è ora disponibile nella nuova edizione Delos Digital.

Leggi l'anteprima dei racconti:

Per saperne di più:
Premio Cittadella 2015
Articolo "Il Sole 24 Ore"
Articolo "Gazzetta della Bassa" 
Recensione a cura di "Mi Trovi tra le Righe"
Copertina di Andrea Gatti