Eccovi l'estratto dal quinto ed ultimo capitolo dal titolo "Sottosera", contenuto ne "I Vampiri della Bassa", in uscita per Delos Digital. In questo ultimo racconto, i vampiri responsabili della vampirizzazione di Pedar tornano nel viadanese per tentare di piegare gli abitanti alla loro bieca volontà... ovviamente con risvolti per loro poco piacevoli ^^; Il racconto spiega anche come mai, sul cartello stradale che indica l'ingresso nel paese di Sabbioni, apparirà la scritta "Comune Devampirizzato".
"Già che le robe erano così, il sindaco aveva deciso che era
meglio fare un’eccezione per quella volta lì, che star lì a spiegare a Pedar
che la posta adesso è anche elettronica e non c’entrava niente con
l’allevamento dei suini gli pareva un po’ troppo rischioso.
Pedar aveva lasciato le sue carte ed era uscito dal comune bello
contento che cantanva come un merlo, quando una ragazzina conciata come una
giostraia(1) lo aveva fermato. Era tutta vestita di nero, bianca come un morto ,
ci aveva delle calze che sembravano la rete per andare a pescare i pescigatti e
in faccia era pitturata come il portone nuovo dell’officina del Gino.
«Signor Pedar! E’ lei? E’ il famoso “Vampiro della Bassa”?»
aveva attaccato la ragazzina.
«Vèh nani, vai a girare per spolverine(2) che
oggi non è mica giornata!» ci aveva dato risposta Pedar, senza nemmeno
fermarsi.
«No signor Pedar, aspetti. Sono un real vampire(3), e vorrei farle un’intervista per la nostra webzine Popolo della notte…»
La ragazzina ci aveva messo sotto al naso di Pedar un
registratore. Pedar, che sapeva che alla gente ci vedi il cappello ma mica il
cervello, si era fermato a guardarla male.
«Vèh ragazzina, sei stupida o mangi i sassi? Io di vicini(4) che
si chiamano popolodellanotte di cognome non ne conosco mica. Ti ho detto che
non ho mica tempo per le tue stupidate!»
La ragazza era rimasta un po’ confusa per via della traduzione
approssimativa di Pedar, che di sicuro non poteva sapere cosa fosse una
webzine. Però si dice che è meglio una buona faccia di una trista porzione e
seguendo questo consiglio popolare, la ragazzina aveva deciso di insistere.
«La capisco, ma guardi… noi ci occupiamo di subculture
conteporanee e lei, essendo un vampiro…»
Pedar l’aveva guardata di nuovo, ormai convinto che a quella lì
ci calasse un po’ di grammi di cervello per arrivare al chilo tondo.
«Qua di vampiri non ce n’è mica, e se vuoi fare il sub è meglio
che vai al mare, che sotto ai bacini della bonifica non c’è mica niente da vedere!»
«No, ma io volevo chiederle solo un’intervista e…»
«No, non sono mica interista. E adesso prendi su per la tua
strada che mi hai già stufato! C’è mica niente da grattare qua!»
Distanziata anche quella seccatrice lì, Pedar era tornato dritto
a casa. Lungo l’argine di San Matteo, d’intanto che guidava il furgone, si era
visto superare da una macchina che pareva un tribunale e che andava dritta come
una schioppettata verso Sabbioni.
Appena che era arrivato a casa, Pedar si era messo a leggere il
giornale d’intanto che la Maura apparecchiava la tavola coi piatti. Pedar aveva
appena fatto in tempo a raffreddarsi dall’arrabbiatura per via del fatto del
maiale quando qualcheduno aveva attaccato a suonare con insistenza il
campanello. La Maura era andata in cantina a prendere il bottiglione del
lambrusco e così si era alzato lui, aveva aperto la finestra e senza nemmeno
guardare chi fosse davanti alla porta, lo aveva liquidato con un “non compro
mica niente”. Appena arrivato di nuovo sul divano aveva preso il giornale e non
era mica vero che avevano iniziato a suonare ancora? Pedar si era alzato
ancora, piuttosto inverso stavolta, aveva aperto di nuovo la finestra e aveva
guardato male il soggetto che stava fuori col dito puntato sul campanello di
casa.
«Fai conto di bruciarmi il campanello? Ti ho detto che non
compro niente!»
«No senta sono un giornalista e vorrei parare con il Vampiro
della Bassa, è lei?»
«Non compro niente e non ci ho niente da dirti.»
Pedar avvea richiuso la finestra in mezzo a due o tre biastume,
si era seduto ancora sul divano quando il campanello della porta aveva
attaccato a suonare per la terza volta. A quel punto lì. Pedar era indeciso se
andare verso il taccapanni, dove teneva la mannaia bella pronta per le
emergenze come quelle, o restare attaccato alla tradizione. Alla fine, la
tradizione l’aveva spuntata e Pedar era andato sotto il portico, aveva brancato
il piccone ed era uscito.
«Allora: te ne vai o devo darti una sberla con questo qua?»
Onutile dire che il giornalista se l’era filata tanto di corsa
da averci bruciato perfino il sentiero dell’aia. Bello che soddisfatto, Pedar
era tornato in casa, aveva pranzato e si era messo sul divano a fare un
riposino fino a sera."
1) Nella Bassa si usa spesso la frase "at s'è cusa ammè na giustrèra" per commentare una donna dall'abbigliamento piuttosto inusuale o trasandato.
2) Spolverine:
traduzione italianizzata del termine “spulvrini”:
ovvero i frutti delle canne che crescono selvatiche lungo i fossi. “Và par spulvrini” (vai per spolverine) è
un gentile invito locale ad andare al paese dei campanelli, offensivo in quanto
una volta erano i più poveri a guadagnarsi il pane raccogliendo le canne
palustri selvatiche e lavorandole per farne piumini per togliere la polvere (da
lì il nome “spolverine”) che venivano poi venduti.
3) Real
Vampire: persone che decidono di vivere come i vampiri letterari o
cinematografici, talvolta dormendo di giorni e vivendo di notte e, in alcuni
casi estremi pure se non provati, bevendo sangue umano.
4) Gioco di parole basato sull’assonanza della parola inglese webzine (contrazione di web-magazine,
ovvero periodico pubblicato solo via internet) e il dialettale vsàin (vicino di casa).
Il romanzo è ora disponibile nella nuova edizione Delos Digital.
Leggi l'anteprima dei racconti:
Pedar, il Vampiro della Bassa
Il Mistero della Bonifica (POV di Pedar)
Il Mistero della Bonifica (POV di Karla)
L'Invasione dei Lusertoni
Il Lambrusco Vibrazionale
Sottosera
Il Mistero della Bonifica (POV di Pedar)
Il Mistero della Bonifica (POV di Karla)
L'Invasione dei Lusertoni
Il Lambrusco Vibrazionale
Sottosera
Per saperne di più:
Premio Cittadella 2015
Articolo "Il Sole 24 Ore"
Articolo "Gazzetta della Bassa"
Recensione a cura di "Mi Trovi tra le Righe"