giovedì 19 ottobre 2023

Articolo de "La Provincia" di Cremona

La storia. Da bambino senza paure a paracadutista

Pronta l’avventurosa biografia dell’imprenditore di Ponteterra che si lancia dal Migliaro

SABBIONETA - Un bambino così spericolato non poteva, crescendo, che diventare un appassionato di un’attività talmente eccitante da togliere il fiato: paracadutarsi da un aereo partito in volo dall’aeroporto Migliaro di Cremona. È la vicenda dell'imprenditore sabbionetano Marco Rovina raccontata nel libro ‘Sniffo Kerosene-Piccola storia della Bassa Viadanese’ (Tabula Fati edizioni ) dalla scrittrice di San Matteo Chiara Negrini. Il volume sarà presentato venerdì proprio a San Matteo delle Chiaviche, alle biblioteca comunale, alle 21. «Ho conosciuto Rovina al Migliaro, che anch’io frequentavo per la mia passione per gli aerei da turismo, e sono rimasta affascinata dal suo spirito avventuroso, così ho deciso di raccontare una storia che intreccia i suoi ricordi di bambino con la scoperta del paracadutismo», spiega la Negrini. Il titolo del libro prende spunto dal logo personale che Rovina usa nella sua attività di volo (molti paracadutisti ne hanno uno), che a sua volta si ispira a un’avventura, o disavventura, vissuta da bambino. «Quando la madre trovò il piccolo Marco svenuto sul sedile posteriore di una Bianchina, inebriato dai fumi del kerosene», spiega la scrittrice. Il padre di Rovina aveva un’officina meccanica a Ponteterra, che per il figlio rappresentava una sorta di Paese delle meraviglie tra auto smontate e trattori da riparare, tra odori di olio e di carburanti che, invece di essere sgradevoli, finivano per piacere.

Ma non fu nell’officina che il bambino provò per la prima volta l’ebbrezza dei gesti spericolati. Un’impresa edile stava ristrutturando la casa in cui il piccolo viveva con la famiglia e lui guardava con curiosità il balcone senza ringhiera, sognando di lanciarsi come se fosse stato su uno di quegli aerei visti in Tv, ma naturalmente si sarebbe fatto male. «Finché un giorno proprio sotto il balcone fu scaricato un mucchio di sabbia e allora uno dei muratori disse al bambino: ‘Alùra, Marco. At dì c’at gh’è mìa paüra. A gh’è la sàbia adès, bòtat sò’. E lui si gettò», racconta la scrittrice. Qualche anno più tardi, ricordando quei giochi spericolati che lo avevano così affascinato, Rovina ha preso il brevetto di paracadutismo a Parma, per poi trasferirsi al Migliaro di Cremona da dove, nel corso dei decenni, ha effettuato tantissimi lanci. «E quando è tra gli aerei che fanno rifornimento prima del decollo, Marco chiude gli occhi e fiuta l’aria. È un odore conosciuto, che attraversa i suoi anni più belli». 


Il libro è disponibile a questo link